NO STRINGS ATTACHED (2014)

“(…) Bausch mi è tornata in mente quando ho visto una delle performance di Interplay, un Festival di danza nella città di Torino. Era un trio di donne coreografato da Sara Marasso, un pezzo titolato No strings attached #3, che mi ha colpito principalmente per il potere espressivo della stessa Marasso: un volto intenso, bello, supportato da un’esile, articolata ma vigorosa corporatura. Danzava con una qualità mimica silente e le sue lunghe braccia sembravano essere capaci di creare significati al di fuori dello spazio. Ma ciò che mi ha colpito in particolare è stato il suo viso che non mostrava alcun controllo emotivo sul resto del corpo, ma anzi rispondeva agli impulsi nello stesso modo con il quale lo facevano il torso, le braccia e le gambe. Qualche giorno dopo mi sono imbattuto in un passaggio della Poetica della Danza Contemporanea di Laurence Louppe, dove si discute sui cambiamenti espressivi fondamentali che sono stati parte dell’evoluzione della danza contemporanea: “Per prima cosa si deve autorizzare il corpo ad acquisire il ruolo espressivo che l’espressione facciale, fino a quel momento, aveva monopolizzato”. Louppe, poi, cita Hanya Holm: Il volto è sicuramente lo specchio di tutto ciò che accade, ma non dovrebbe essere più rilevante del necessario, e non dovrebbe sostituire tutto quello che accade nel corpo. Questo ha chiarito quanto avevo visto in Marasso, ciò che la coreografa era riuscita così efficacemente a comunicare. Si coglie una integrità verso l’espressione fisica quando ciò si verifica. Troppo spesso il volto finisce per mostrare la sua leadership emozionale e distrae a causa della sua enfasi. (…) La Marasso mostrava una chiarezza del gesto in cui ogni elemento del corpo aveva il suo spazio. L’emozione arrivava attraverso la gestualità del corpo.”
N. Minns, Writing about Dance, 2014

“Il progetto No strings attached (…) Un’ottica di ricerca interdisciplinare e composizione che incrocia ed espande i linguaggi espressivi della danza e della musica.” 
F. Bernabini, Danza Effebi, 2014

“Dopo aver affinato il pensiero e la pratica della danza contemporanea nei centri più quotati in europa è in Piemonte che ha deciso di radicare la sua professione di coreografa. Le sue creazioni – corali o per lei sola, in teatro o in urbano – portano il segno di un’indagine accurata e diretta, colorata di freschezza e sfumata di sensibilità.” 
C. Castellazzi, Intervista a Sara Marasso per la pubblicazione curata da Piemonte Live, 2013